Adolescenti e tiro alla fune

Il tiro alla fune te lo ricordi? È uno sport di squadra di origine contadina. Ci sono due squadre, una a destra e l’altra a sinistra, che tirano una fune sfidandosi in una gara di forza. È stato anche un gioco olimpico dal 1920 al 1990.
Il tiro alla fune è una bellissima metafora per rappresentare il rapporto tra genitori e figli nel periodo dell’adolescenza. L’adolescenza porta inevitabilmente dei conflitti, urla e porte in faccia, ma non preoccupati è la personalità di tuo figlia o di tuo figlio che sta cambiando. Ma cambiando in cosa? Beh, nella conquista di nuovi diritti.
Bene, prendiamo il vestire come esempio. Ti ricordi quando compravi tu i suoi abiti? Era perfettamente allineato con i tuoi gusti? In adolescenza c’è la trasformazione anche nel vestire: o diventano trasandati o ipermaniaci nell’abbigliamento. Se hai un maschio, poi, noterai come il suo meraviglioso profumo di bambino a volte si trasforma in una puzza incredibile (ascelle sudate dopo lo sport, piedi rimasti ore chiusi in scarpe sportive di plastica…). Insomma: trasformazione fisica, trasformazione psicologica, perdita di punti di riferimento, rabbia, questa è l’adolescenza.
Ora non mi voglio prendere dei meriti non miei, perché la metafora del tiro alla fune è dello psicoterapeuta Alberto Pellai, ma credo che sia davvero adattissima per spiegare la relazione fra genitori e figli, soprattutto nel periodo adolescenziale.
Ci sono tre atteggiamenti del genitore che possiamo associare al tiro alla fune, due non vanno benissimo, mentre uno è consigliato.
Genitore autoritario
È il genitore che sa di avere forza e decide di usarla. Quindi tira, tira, tira la fune dalla sua parte. E vince lui. Vince sempre il genitore e perde sempre il figlio. In questi casi mi domando: ma è una gara questa? Ebbene sì, per molti genitori è una gara. Dove per forza deve vincere il papà o la mamma. Le classiche frasi che sento dire da questo tipo di genitori sono: “o no, non se ne parla proprio, si fa come dico io, qui comando io” (mi viene in mente una canzone datata: e qui comando iooo, e questa è casa miaaa…). Così si obbligano i figli a fare quello che decide il genitore. Zero comunicazione. Il metodo autoritario è, diciamolo, molto vintage. È tipico del passato, ma molte famiglie lo applicano ancora. È un metodo che crea molta rabbia, molta ostilità negli adolescenti, quindi: SCONSIGLIATO.
Genitore permissivo
È il genitore che concede tutta la corda. La lascia andare. E qui vince sempre il figlio. Vince a 2 anni a 3 a 10 a 17 a 25, vince e vincerà sempre. Qualsiasi cosa richiesta il genitore la concede. Ma questo è un atteggiamento pericolosissimo. Non ci sono più regole né punti di riferimemto a cui i figli possono riferirsi. Molto spesso questi ragazzi corrono rischi che i genitori neanche si immaginano, quindi: SCONSIGLIATO.
Genitore autorevole
È il genitore che sceglie di tirare la fune quando occorre. Ma cosa vuol dire? Vuol dire negoziare. Gli adolescenti hanno bisogno di negoziare. Genitori non cedete a tutte le richieste, non siate categorici con i no senza dare delle spiegazioni, bensì confrontatevi e discutete. Provate a governare la fune, un po’ la tirate un po’ la lasciate. Il grande segreto è come tirare la fune, come giocare con la fune. La grande sfida è riuscire a trovare un equilibrio, un equilibrio che cambi, che muti in funzione delle situazioni. Quindi riuscire a capire quando è il caso di tirare e quando invece di lasciare andare un po’ questa fune e cedere qualcosina… Questa è la questione: condividere le regole negoziandole e non imponendole solamente. Non sono più bambini piccoli, qualche cosa possono decidere da soli come farla, qualche responsabilità possono assumersela, e gli fa bene per crescere. Lo so è faticosissimo scegliere come dosare le forze in questo tiro alla fune, ma sono convinta sia questo il modo giusto di fare, quindi: CONSIGLIATO.
In conclusione
Se non l’hai ancora fatto, ti invito a giocare alla fune con tuo figlio, facendo in modo che non diventi una gara, ma che si possa trasformare in una splendida relazione fatta di fiducia stima e soprattutto di affetto.
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Sei un genitore e ti sembra che ultimamente tuo figlio sia strano,
non ride più con te, non riesci a parlarci e sta sempre attaccato al telefono o al computer?
Ti trovi in difficoltà quando si comporta così e non sai cosa fare?
Come a tante altre famiglie capita anche a te di litigare in continuazione con i tuoi figli?
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