MIO FIGLIO NON MI PARLA! Come insegnare ad un adolescente ad aprirsi con i propri genitori
“Allora, come va in famiglia?” chiesi ad un mio cliente.
La sua risposta fu chiarissima: “Mio figlio non mi parla! Cosa devo fare con un ragazzo di 12 anni che non vuole parlare con me? Secondo quello che mi dice non gli succede mai nulla! Com’è possibile che qualche anno fa lui si confidava sempre con me ed ora, tutte le volte che mi siedo di fianco a lui, mio figlio si alza e se ne va in un’altra stanza?”.
Lo stesso giorno ho avuto un appuntamento con una ragazza di 11 anni. Le chiesi: “Come va in famiglia?”. Lei rispose: “ Perché i miei genitori vogliono parlarmi costantemente? Perché non mi lasciano un po’ di spazio?”.
Per quale motivo i bambini, che una volta erano così chiacchieroni, diventano così riservati nell’adolescenza?
Gli psicologi chiamano questo fenomeno re-centering. Una volta che il corpo ed il cervello di un bambino vanno incontro alla pubertà, scatta la necessità di focalizzarsi su sé stessi. Spesso questo fenomeno si manifesta con un forte attaccamento agli amici e occhio molto critico nei confronti della famiglia. Proprio come nell’infanzia, quando avvenivano cambiamenti fisici e psicologici, anche nell’adolescenza si verifica il grande sviluppo emotivo e un grande desiderio di autonomia. E, proprio come nell’infanzia, gli adolescenti sono spesso frustrati dal fatto che non riescono a cambiare immediatamente la loro vita. Gli adolescenti cercano continuamente opportunità per capire loro stessi.
Una delle cose che l’adolescente riesce a gestire è la comunicazione. Mantenere una comunicazione aperta è importantissimo, soprattutto se l’adolescente passa molto del suo tempo lontano dai genitori. Una grande differenza tra bambini ed adolescenti è che quest’ultimi hanno paura del giudizio genitoriale. Come genitori, spesso è necessario riprenderli per il comportamento, però questo può rendere il ragazzo ancora più riservato. Per questo motivo è fondamentale trovare un modo per conversare in modo sano e positivo: ad esempio la nuova serie TV su Netflix può essere l’argomento giusto per rompere il ghiaccio.
Alcune domande per iniziare una buona conversazione:
Cosa ti ha reso contento questa settimana?
Dimmi cos’è la cosa più bella che ti è capitata oggi!
Cosa ti è capitato di buffo oggi a scuola?
Alla mamma che ho visto l’altro giorno ho chiesto di assicurarsi che non fosse capitato nulla di negativo a suo figlio. Quando un adolescente vive un’esperienza traumatica, spesso non sa come comportarsi e come superare il trauma. Così se sembra che qualcosa non vada bene, non bisogna ignorare la sensazione. Una volta che si è certi che tutto vada bene, bisogna essere persistenti. Gli adolescenti mi dicono che tipo di conversazioni vorrebbero con i genitori, ma non sanno come gestirle con tutte le nuove pressioni e emozioni che stanno vivendo.
Deborah Gilboa, M.D, è una family physician e autrice del libro Without Being the Parent You Hate.
Fonte: http://yourteenmag.com/family-life/communication/my-son-wont-speak-to-me
Sei un genitore e ti sembra che ultimamente tuo figlio sia strano, non ride più conte, non riesci a parlarci e sta sempre attaccato al telefono o al computer? Ti trovi in difficoltà quando si comporta così e non sai cosa fare? Come a tante altre famiglie capita anche a te di litigare in continuazione con i tuoi figli?
Se anche tu stai cercando di avere una buona comunicazione in famiglia, ma non riesci a trovare una soluzione.
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